venerdì 16 dicembre 2011

Commento a Giacomo

Giacomo 1:2 Considerate perfetta letizia, miei fratelli, quando subite ogni sorta di prove,
Il fine della speranza è la beatitudine e la beatitudine è essenzialmente un tipo di felicità, essa è raggiunta - come insegnano le beatitudini evangeliche- attraverso la sopportazione.
Giacomo 1:3 sapendo che la prova della vostra fede produce la pazienza.
Queste prove rafforzano la pazienza e questa -come afferma Paolo- genera la virtù. La prova è della fede perché chi ha patito per eliminare il peccato dal suo cuore ora patisce per portare la purezza ottenuta nel mondo: è la fede che dal cuore del credente procede verso l'esterno.
Giacomo 1:4 E la pazienza completi l'opera sua in voi, perché siate perfetti e integri, senza mancare di nulla.
L'opera della pazienza è l'integrità e la perfezione. L'integrità fa riferimento all'interezza della purificazione (sia in quello che si pensa sia in quello che si fa), la perfezione al fatto che al cristiano non manca più niente per essere perfetto come persona. La persona si definisce perfetta quando sono perfette intelletto e volontà che la costituiscono. L'intelletto è perfetto perché ha raggiunto la verità, la volontà perché allenata al massimo nello sforzo della fede. Inoltre la persona che ha raggiunto la speranza è perfetta perché il lavoro d'ascesi che in lei si poteva fare è compiuto, ha tolto tutto il peccato e si è riempita di Dio attraverso l'azione. L'unica cosa che può fare ora è il sacrificio di sé a Dio, che si compirà nella fase della carità.

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