martedì 8 maggio 2012

Commento a Giacomo

Giacomo 4:1 Da che cosa derivano le guerre e le liti che sono in mezzo a voi? Non vengono forse dalle vostre passioni che combattono nelle vostre membra?
Chi si trova nella speranza si trova nel mondo. Qui lavora per il regno attraverso azioni concrete che trasmettono il vangelo di Gesù. Si può fare ciò da soli ma più spesso si coopera in molti per lo stesso scopo. Le guerre e le liti minano la fiducia nel gruppo e fanno fallire il progetto. La causa sono gli istinti non domati che si attivano quando il credente ricomincia, dopo le prove della fede, a condurre una vita nel mondo.
Giacomo 4:2 Bramate e non riuscite a possedere e uccidete; invidiate e non riuscite ad ottenere, combattete e fate guerra! Non avete perché non chiedete;
Le passioni sono una brama, cioè un desiderio di possesso che si manifesta in un modo specifico, come desiderio frustrato che non riesce ad ottenere ciò che vuole. L’oggetto della brama per questo motivo è odiato e l’odio si spinge fino alla distruzione dell’oggetto o all’uccisione della persona. “Non chiedete” perché la richiesta sarebbe un atto di umiltà la quale è opposta al possesso. 
Giacomo 4:3 chiedete e non ottenete perché chiedete male, per spendere per i vostri piaceri.
Coloro poi che chiedono in base all’egoismo non conquistano la fiducia degli altri e soprattutto di Dio. Questo impedisce di aprire la strada verso la carità che non ha di mira il proprio interesse ma il dono gratuito di sé.
Giacomo 4:4 Gente infedele! Non sapete che amare il mondo è odiare Dio? Chi dunque vuole essere amico del mondo si rende nemico di Dio.
L’infedeltà deriva dalla perdita di una verità, in questo caso che “amare il mondo è odiare Dio”. Coloro che conoscono la verità e devono metterla in pratica, se trascurano ciò perdono sia i meriti dell’azione sia quelli della sapienza. In questo caso la via alla carità è chiusa perché la verità persa è una verità che si mette in pratica nella speranza, punto intermedio tra fede e carità. In secondo luogo perché all’interno della speranza il precetto “amare il mondo è odiare Dio” è il collegamento tra il mondo, il luogo della speranza e l’amore di Dio, l’amore di carità. Chi odia il mondo e ama Dio passa alla carità, chi fa il contrario si impantana nelle realtà mondane e non ascende.  
Giacomo 4:5 O forse pensate che la Scrittura dichiari invano: fino alla gelosia ci ama lo Spirito che egli ha fatto abitare in noi?
Questa gelosia è diversa dalla precedente perché non è gelosia carnale ma spirituale. Ciò vuol dire che non è alimentata dalla brama ma dall’amore di carità, in cui ognuno è immagine della seconda persona della Trinità. Il Padre mette lo Spirito nel credente perché questo nel battesimo e nella vita di grazia  è simile a Gesù. 
Giacomo 4:6 Ci dà anzi una grazia più grande; per questo dice: Dio resiste ai superbi; agli umili invece dà la sua grazia.
Una grazia più grande dei beni del mondo, la carità che contiene tutti i beni. I superbi sono coloro che mettono al primo posto i propri meriti, gli umili coloro che si riconosco più deboli degli altri. Gli umili si riconoscono più deboli di Dio e in nome di ciò ricevono tutto quello che per le proprie forze non potrebbero ottenere.  

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